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Writer's pictureSuore Pastorelle

Marcia-Missione: Perché la Parola del Signore corra

Quest’anno come Famiglia Paolina stiamo celebrando l’Anno della Parola di Dio dal tema: «Perché la Parola del Signore corra» (2Ts 3,1).


Dal 22 al 30 agosto con i giovani dai 16 ai 35 anni abbiamo vissuto un’esperienza di marcia-missione, partendo da Brindisi e arrivando in una parrocchia di Taranto (Talsano). Durante la marcia siamo stati chiamati ad incontrare gli altri, a metterci in ascolto della loro esistenza, ad avere tempo per gli altri, dialogare, riconoscere con uno sguardo contemplativo la presenza e l’azione di Dio nelle loro esistenze. Nella prima parte dell’esperienza (durante il cammino da Brindisi a Taranto) abbiamo riscoperto che ogni giorno il Signore ci sorprende con la sua Parola, la lettera d’amore che ha scritto per ciascuno, per farci sentire che Egli ci è accanto. La Parola ci parla e illumina la situazione che stiamo vivendo, ci consola e incoraggia. Allo stesso tempo ci scuote, perché la sua Parola ha il potere di cambiare la vita, di far passare dall’oscurità alla luce. Dalla condivisione di una giovane emerge la ricchezza di quanto abbiamo vissuto: «Ritorniamo a casa con il bagaglio pieno di volti e di emozioni. Abbiamo ricevuto molto più di quello che abbiamo dato. Il sentimento che affiora è la gratitudine, perché ci siamo sentiti accolti in ogni realtà che abbiamo incontrato, perché abbiamo trovato aperte le porte dei cuori… La Parola: “Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio” ci ha accompagnato e ci ha aiutati a fidarci del Signore e ad accendere dentro di noi quella fiammella che la pandemia aveva in parte spento. Abbiamo incontrato la luce negli occhi dei giovani, delle persone che abbiamo incontrato. Giovedì 26 agosto siamo arrivati a Taranto, nella parrocchia di Talsano. Qui abbiamo vissuto l’esperienza della missione incontrando diversi gruppi della vicaria (adolescenti, giovani e adulti). Una giovane, durante l’esperienza mi ha confidato: «Di fronte alla missione di annunciare la Parola mi sentivo inadeguata. Lentamente però questo sentimento si è trasformato in coraggio, nella gioia di buttarmi nella mischia, di coinvolgermi nell’incontro e nella relazione con le persone, perché la Parola del Signore corra veloce». Ascoltando queste parole mi è venuta in mente una riflessione di Papa Francesco: Non dobbiamo avere paura o sentirci inadeguati per la missione. Dio non ci sceglie a motivo della nostra bravura, ma proprio perché siamo e ci sentiamo piccoli. E ora, tornati nelle nostre realtà, siamo invitati a continuare ad essere missionari, a nutrirci della Parola del Signore e ad essere strumenti gioiosi, affinché la Parola del Signore continui a correre.

sr Irene Tollini, SJBP



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